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Punture di insetti: saranno pericolose?

Punture di insetti: saranno pericolose?

Non solo zanzare!

L'estate è la più bella delle stagioni. Gite in campagna, passeggiate nei boschi, al lago o in montagna: cosa c'è di meglio per rigenerarsi? L'estate, però, è purtroppo anche il periodo dell'anno in cui siamo più a rischio di incontri indesiderati con zanzare e altri insetti che pungono.

In agguato, e pronti a pungere, non solo zanzare e zanzare tigre, la cui presenza è ormai diventata endemica anche alle nostre latitudini, ma fastidiosi insetti e pappataci “nostrani”: vespe, mosche, tafani, zecche, pulci, ragni...

 

Come riconoscere punture di insetti e cosa fare?

Le punture di zanzare sono le più semplici da individuare: di solito, sono precedute dal fastidioso ronzio che accompagna il volo di questi insetti e, dopo, compaiono piccoli ponfi rossi e pruriginosi, che in realtà sarebbe bene evitare di grattare.

Anche api e vespe, di solito, ci infastidiscono prima di pungerci e, dopo, ci lasciano un doloroso ricordo. La puntura di vespa provoca un'acuta sensazione di bruciore: il pungiglione, che si presenta come un piccolo puntino sulla cute.

Il morso di zecca si riconosce perché questo parassita penetra nella pelle con tutta la testa, sfruttando il proprio rostro per aprirsi un varco, mentre l'addome resta all'esterno: dopo una passeggiata in campagna o in un prato, andrebbero sempre ispezionate caviglie, gambe, nuca, collo, braccia ed altri punti del corpo scoperti.

I morsi di ragno sono, infine, i più difficili da individuare, ma solo in rarissimi casi possono rivelarsi pericolosi alle nostre latitudini.

 

La puntura di zanzara, tormento estivo

Oltre alla personale suscettibilità ad eventuali reazioni allergiche, bisogna anche tener conto delle differenze tra insetto e insetto. Normalmente, salvo casi particolari, le punture di zanzara non sono pericolose, e tendono a scomparire da sole nell'arco di qualche ora, se evitiamo di grattarci e sfregare l'area interessata, azioni che aumentano il rischio di infezione.

La zanzara tigre, invece, è un potenziale vettore di diversi agenti patogeni virali, tra cui quello della dengue, della chikungunya, del zika, della febbre gialla e dell'encefalite di La Crosse, oltre a poter trasmettere ai nostri cani il parassita della filaria. In realtà però, se l'allerta è massima in quei paesi in cui queste malattie sono endemiche, in Italia i casi sono rarissimi. Attenzione va posta soprattutto qualora si viaggi in paesi esotici in cui possa essere più facile contrarre i virus sopra citati, soprattutto in Africa ed Asia.

 

I sintomi dei morsi di zecca

Qui da noi possono invece risultare pericolosi i morsi di zecca. Una volta morsi, dovremo prontamente estrarre la zecca intera, stando ben attenti a non lasciare la testa all'interno della ferita. Per farlo, è bene utilizzare delle pinzette a punta sottile.

Andrà poi lavata accuratamente l'area con acqua e sapone neutro e dovremo monitorare eventuali sintomi del morso della zecca anche nelle settimane successive.

Bisognerà recarsi al pronto soccorso in caso di comparsa di manifestazioni cutanee (una chiazza rossastra), dolore alle articolazioni (soprattutto ginocchia), febbre, ingrossamento dei linfonodi, mal di testa o debolezza, perché le zecche possono trasmettere all'uomo alcune patologie, tra cui l'encefalite virale e la malattia di Lyme, per curare le quali è necessario assumere antibiotici specifici.

 

Cosa succede dopo una puntura di ragno?

Anche se non soffriamo di aracnofobia, l'incontro con un ragno potrebbe preoccuparci, ma, in linea di massima, senza motivo: i ragni preferiscono la fuga all'attacco, e mordono solo quando si sentono minacciati.

Inoltre, sono soltanto due le specie veramente pericolose diffuse anche alle nostre latitudini: il Latrodectus tredecimguttatus - più noto come “vedova nera” - e lo Loxosceles rufescens - o “ragno violino” -. Generalmente, infatti, le conseguenze di un morso di ragno sono molto blande, con ponfi più o meno pruriginosi e che regrediscono autonomamente nel giro di qualche ora.

Inoltre, la vedova nera è ormai diffusa solo in ambiente non antropizzato, e di conseguenza l’incontro con l’uomo è molto limitato e così anche i casi di avvelenamento. Anche il ragno violino, che si nasconde dietro anfratti di difficile accesso come le fessure dei battiscopa, il retro dei quadri, dei radiatori e dei mobili, oppure tra le scatole di cartone ammassate, è molto raro da incontrare, essendo una specie schiva, sedentaria e che difficilmente si allontana dal proprio riparo.

 

Punture di insetti: repellenti e rimedi per insetti

La miglior prevenzione, in ogni caso, resta quella di coprirci il più possibile, anche se con tessuti leggeri, qualora si facciano delle passeggiate in prati e boschi, oltre a rendere inospitale agli insetti l'ambiente casalingo, rimuovendo ristagni di acqua in cui si potrebbero annidare larve di zanzara (in vasi, sottovasi, giardini, piscine, fontane..), spolverando abitualmente con appositi spolverini a manico allungabile eventuali anfratti, e infine utilizzare specifici repellenti durante le stagioni maggiormente a rischio di sgraditi incontri.

Per ridurre il rischio di ricevere una puntura d’insetto, inoltre, ci sono alcuni accorgimenti che possiamo adottare quotidianamente:

  • Stare alla larga da ristagni d'acqua e ambienti troppo umidi
  • Stare alla larga da fiori, alberi, cespugli, raccoglitori per rifiuti e cataste di legna
  • Evitare profumi forti, cosmetici e creme solari molto profumate.
  • Vestirsi preferibilmente con abiti di colore chiaro, in quanto i colori accesi o scuri attraggono gli insetti
  • Ricorrere a sostanze naturali repellenti per gli insetti, da applicare sul corpo e sui vestiti, a base di oli essenziali, che rilasciano sostanze poco gradite agli insetti, allontanandoli, ma che non disturbano gli altri animali
  • Diffusori ambientali a base di essenze profumate irritanti per le zanzare, ma praticamente inavvertibili dall’uomo.

 

Rimedi punture di insetti

In linea di massima, una volta punti da un insetto, per sedare il prurito e lenire rossore e gonfiore, basterà applicare del ghiaccio o fare impacchi di acqua fredda sul punto colpito. Una valida alternativa è rappresentata da soluzioni lenitive naturali dopopuntura, a base di oli essenziali, in grado di attenuare infiammazione e bruciore, alleviando quella fastidiosa sensazione di prurito dopo una puntura d’insetto.

Nella maggior parte dei casi non occorrono altri rimedi, salvo alcune situazioni particolari. I soggetti allergici, ad esempio, devono prestare attenzione ai sintomi post-puntura, e applicare una pomata antistaminica sull'area interessata, per evitare reazioni pericolose, che possono arrivare addirittura allo shock anafilattico. 

Massima allerta, dunque, qualora si sia soggetti allergici, in caso di punture di vespe, api o calabroni, specie in zone sensibili e delicate e sulle mucose: intorno agli occhi, sulle labbra, sulla gola. Se la zona interessata dalla puntura di insetto tende a gonfiarsi troppo e l'applicazione di antistaminici a livello locale non serve a ridurre il gonfiore, meglio recarsi al pronto soccorso, dove decideranno quali altri farmaci somministrarci per far rientrare la reazione allergica. In ogni caso, dopo l'incontro indesiderato, dovremo rimuovere il pungiglione, evitando di schiacciare la zona e disinfettandola.

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