Tutti, almeno una volta nella vita, siamo stati vittime dell'ansia a causa della quale, magari, abbiamo anche perso il sonno: spesso ansia, stress e insonnia si alimentano reciprocamente, generando disturbi del sonno e problemi di ansia in un circolo vizioso difficile da interrompere.
Sono infatti quasi 3 milioni gli italiani che soffrono di disturbi d’ansia, a cui spesso si collegano anche problemi e disturbi del sonno, che sono però ancor più diffusi - interessano addirittura 1 italiano su 4 -, perché possono dipendere non solo dall'ansia, ma anche da variazioni ormonali, fattori fisici e consumi eccessivi di sostanze eccitanti.
Ansia e stress coinvolgono in modo sempre più trasversale fasce d'età diverse, sono disturbi in crescita tra gli adolescenti – tra i quali cresce purtroppo anche il consumo di ansiolitici - e in età lavorativa sono spesso legati a difficoltà professionali con ansia e stress da lavoro. In base ad una ricerca Ipsos del 2024, in Italia, come nel resto del mondo, il 76% dei lavoratori manifesta almeno un disturbo collegabile alla sfera lavorativa, tra cui stanchezza, perdita di energie e di interesse, disturbi del sonno, e appunto anche stress ed ansia da lavoro.
Significativo il fatto che si ricorra in modo crescente all’autodiagnosi e alla gestione autonoma dei disturbi d'ansia, evitando il ricorso a medici, specialisti e terapeuti. Non è quindi un caso se in Italia anche la vendita di integratori naturali per il benessere mentale e il supporto per i disturbi del sonno, è aumentata negli ultimi 10 anni del 155%. In caso di disturbi occasionali e, comunque, prima di rivolgersi ad uno specialista o di assumere farmaci, gli italiani preferiscono ricorrere ai “rimedi dolci” per trattare questo genere di problematiche, rimedi che comportano sicuramente effetti collaterali meno frequenti e meno pesanti.
Stress e ansia: sintomi fisici e caratteristiche
L'ansia, una sensazione fisica e mentale che scaturisce dalla paura e da situazioni di allerta, è di per sé una risposta positiva dell'organismo, perché ci avvisa di un pericolo e il nostro cervello, a partire da stimoli esterni, attiva un comportamento di attacco o di fuga, a seconda delle situazioni.
In associazione all’ansia come risposta del nostro corposi verificano specifici cambiamenti fisici, come l’aumento del flusso ematico al cuore, che batte più velocemente e ai muscoli, che si preparano ad affrontare la condizione di pericolo.
Quando però tende a cronicizzarsi e a diventare ansia cronica, manifestandosi troppo frequentemente, in situazioni che non richiederebbero una risposta di allerta o con intensità eccessiva rispetto allo stimolo, arrivando in alcuni casi anche a generare veri e propri attacchi di panico interferendo con le normali attività della persona, si può allora parlare di veri e propri disturbi d'ansia.
In alcuni casi l'ansia non è dovuta a eventi esterni stressanti come un lutto, problemi sul lavoro o la crisi di un rapporto sentimentale, ma a vere e proprie patologie, che richiedono diagnosi specifiche ed interventi medici mirati, problemi come cardiopatie, malfunzionamenti della tiroide o cambiamenti ormonali, asma e malattie a livello respiratorio, oppure problemi di ansia legati ad abusi di sostanze alcoliche, eccitanti o psicotrope.
E saranno accertamenti e diagnosi specifiche, ricorrendo a medici e specialisti, ad accertare le motivazioni “fisiche” dei sintomi legati agli attacchi d’ansia e a questo genere di manifestazioni ansiose.
Nella maggior parte dei casi, però, le cause di stress ed ansia sono di tipo emotivo e psichico. I sintomi di stress e ansia più frequenti, di intensità e frequenza variabili da persona a persona, sono di tipo psico-fisico: un iniziale senso di “oppressione” al petto, tachicardia, respiro affannoso, un'intensa sudorazione, tremito incontrollato, mal di stomaco e gastrite, nausea e, nei casi più gravi, anche vertigini e sensazione di “svenimento” o addirittura di mancanza d'aria, come accade a chi soffre di attacchi di panico. Questa sintomatologia si accompagna all'acuta sensazione di mancanza di controllo sulle proprie reazioni, che risultano eccessive e inadeguate rispetto allo stimolo che le ha sollecitate.
Spesso, infine, quando l'ansia si manifesta, una delle sue conseguenze più dirette ed immediate è l'insonnia e veri e propri disturbi del sonno. Vediamo insieme come contrastare “l’ansia notturna”.
L'insonnia, amica intima dell'ansia: ma cosa fare se non si riesce a dormire?
Combattere l’ansia è importante per dormire bene, per questo sono necessarie delle misure preventive per ridurre i rischi di insonnia.
Prima di addormentarci, infatti, preparare il riposo notturno è fondamentale:
- Niente cene che impegnino troppo la digestione, meglio star leggeri ma comunque mai andare a letto con la fame e mai sdraiarsi subito dopo mangiato;
- Controlliamo che la temperatura e il grado di umidità della camera da letto siano ideali, né troppo calda né troppo secca;
- Concediamoci una doccia tiepida prima di avvolgerci dentro il piumone, se lo troviamo rilassante;
- Per minimizzare il rischio di insonnia, spegniamo lo smartphone per ridurre gli stimoli al nostro cervello, meglio leggere un buon libro per conciliare il sonno;
- Mai addormentarsi sul divano mentre guardiamo la tv: risvegliarci per trascinarci faticosamente a letto interromperebbe il sonno rendendo complicato riaddormentarci ed anche il risveglio mattutino;
Cosa più importante per dormire bene: cerchiamo di spegnere, oltre all'abatjour, anche il cervello!
Portarci a letto i problemi, rimuginando, è un'anticamera certa per l'insonnia.
Quando, infatti, a causa dei pensieri molesti, l'ansia ci accompagna anche in ore notturne, durante le quali dovremmo invece poter dormire serenamente, per far riposare e ricaricare il nostro organismo di energie positive, emergono difficoltà ad addormentarci o frequenti risvegli, sonno disturbato ed incubi. In questi casi ci si risveglia - o non ci si addormenta affatto - già stanchi e stropicciati, e si fa fatica a svolgere le normali attività quotidiane e a concentrarsi sul lavoro.
Le cause dell’ansia: ansiosi si nasce o lo si diventa?
Quando siamo in situazioni potenzialmente ansiogene, ovviamente il primo, banalissimo consiglio è quello di… mantenere la calma!
Non sempre, però, risulta facile farlo. In più, alcuni di noi sembrano naturalmente portati a reagire in modo ansioso a qualunque stimolo esterno, anche positivo, mostrando un’ansia generalizzata: in questi casi si parla di individui con “temperamento d’ansia patologica”, ovvero che sembrano predisposti, per via di un'eccessiva sensibilità rispetto alla percezione di eventuali stimoli esterni, a sviluppare risposte di tipo ansioso.
Ma persone ansiose si nasce o si diventa?
Sembra che con il DNA si erediti una predisposizione all’ansia ma non l’ansia stessa: saranno poi eventualmente l'educazione, il vissuto affettivo e famigliare, gli accadimenti a far emergere o meno questa predisposizione ad un’ansia più generalizzata.
La possibilità di esercitarci quotidianamente ad affrontare le situazioni in modo positivo, le continue manifestazioni di apprezzamento e fiducia da parte del prossimo aiutano infatti ad accrescere sicurezza personale ed autostima, due fattori che sono in grado di mantenere latente anche per gran parte della vita una eventuale genetica predisposizione all'ansia, contribuendo così allo sviluppo di una personalità equilibrata, solida, decisa e fiduciosa.
Gestire l’ansia, lo stress e l’insonnia in modo naturale
Aldilà dell'ansia “patologica” possono capitare a chiunque periodi difficili che mettono alla prova il carattere e minano le sicurezze: in caso di disturbi d'ansia occasionali, o quando si preferisca trattare i sintomi legati all'ansia e/o all'insonnia senza ricorrere a terapie farmacologiche, possono aiutarci alcune piante dalle riconosciute proprietà ansiolitiche e rilassanti.
Da sempre scrigno di tesori preziosi, la natura ci mette a disposizione numerose specie dalle riconosciute qualità calmanti, nonché dei veri rimedi naturali per lo stress e l’ansia: Biancospino, Escolzia, Iperico, Melissa, Passiflora, Tiglio e Valeriana, tra le principali, sono un valido aiuto quando abbiamo bisogno di maggior serenità e di un aiuto per la gestione dell’ansia.
Vediamo adesso quali sono le proprietà di questi rimedi per insonnia, ansia e stress.
In particolar modo la Melissa esercita un’azione sedativa agendo sulle sindromi ansiose e ansiose-depressive e sui disturbi del sonno di origine nervosa, oltre che su diverse manifestazioni di origine nervosa come palpitazioni, extrasistole, tachicardia, vertigini, acufeni da stress, emicranie di origine nervosa. Grazie alla sua azione antispastica risulta utile anche nelle somatizzazioni viscerali da ansia (gastrite e colon irritabile).
Il Tiglio è un ottimo alleato per combattere l’ansia. Infatti, contrasta gli stati d’ansia che si manifestano con tensione muscolare,
grazie alla sua azione miorilassante e induce il sonno senza alterare i sogni (fase REM), permettendo un sonno più fisiologico e riposante, ottimo per chi non riesce a dormire.
Il Biancospino, invece, viene in supporto per ridurre lo stress e manifesta proprietà cardiotoniche e antiaritmiche, ipotensive e antispastiche ed è utile in caso di tachicardia e palpitazioni causate appunto dallo stress.
L'Escolzia ha un'attività “riequilibrante”: sedativa, ipnoinducente, analgesica, rilassante, antinevralgica e spasmolitica ma priva di effetti narcotizzanti, risulta utile in caso di disturbi del sonno, insonnia, nervosismo, ansia, stress e depressione.
Anche alcune piante dalle proprietà “adattogene” possono aiutare il nostro organismo a meglio reagire agli attacchi d'ansia: l'Ashwagandha (Whitania somifera) è, ad esempio, una pianta medicinale della tradizione ayurvedica, usata per alleviare lo stress e migliorare la disfunzione dell’asse ipotalamo-ipofisi-surrene. Uno studio recentissimo conclude con dei risultati sorprendenti, mostrando che il consumo dell’estratto di foglie e radice di Withania somnifera riduce in modo sicuro ed efficace lo stress, l’ansia e la depressione in soggetti con stress cronico in 8 settimane.
Per chi ha problemi con il sonno, può invece essere utile la Melatonina, ormone normalmente secreto durante le ore notturne dal nostro organismo, regolatore naturale dei ritmi circadiani e la cui produzione, in caso di insonnia, tende a calare: alcuni studi suggeriscono che, in dose di 1 mg poco prima di coricarsi, contribuisce alla riduzione del tempo richiesto per prendere sonno.
C'è poi l'Aminoacido essenziale L-TRIPTOFANO, neurotrasmettitore sintetizzato soprattutto a livello encefalico, anch'esso coinvolto nella regolazione dell’umore e dei ritmi sonno-veglia, che, grazie anche alla sua conversione in melatonina, può rivelarsi anch’esso valido contro l'insonnia.
Gli esosomi, nostri alleati per combattere ansia e insonnia
Recentemente, in campo nutraceutico, alcuni integratori alimentari studiati per combattere ansia e insonnia sembrano avere una marcia in più grazie alla formulazione arricchita di esosomi vegetali.
Si tratta di nanovescicole prodotte naturalmente da piante, animali, funghi, batteri ed esseri viventi col fine di agevolare e accelerare la comunicazione intracellulare. Queste sono costituite da una membrana lipidica che racchiude materiale genetico (tra cui DNA, RNA, mRNA), lipidi, colesterolo e proteine.
Quando siamo fortemente stressati, così come anche quando non riusciamo a dormire bene la notte, il nostro organismo produce elevati livelli di radicali liberi, che necessitano, per essere correttamente eliminati, di un sistema antiossidante al top.
In queste situazioni alcune formulazioni arricchite con esosomi della frutta, che contribuiscono ad esercitare una spiccata azione antiossidante contro i radicali liberi, possono rivelarsi utili in sinergia con fitoestratti in grado di favorire il relax ed il benessere mentale, quali la Melissa, o con sostanze che migliorano la qualità del sonno, come la Melatonina.